mercoledì 21 agosto 2013

AndarePerBoschi@ForestaNera

Grüß Gott (saluto tipico tedesco)

Tag (giorno) 0.
Chissà cosa può evocare il nome Foresta Nera in una bimba di 4 anni. Già viaggiando per l’Oltrepò, ogni bosco che si attraversa è occasione per Angelica per chiedere a mamma e papà se si nasconde la strega! Figuriamoci per le colline e boschi della Nera Foresta. A ciò non abbiamo pensato quando abbiano panificato la vacanza: ci siamo chiesti si, cosa ci sarà mai da vedere in una zona il cui nome può evocare luoghi oscuri, inesplorati. Una selva oscura di dantesca memoria? E soprattutto cosa può interessare una bimba di quell’età?
Be innanzi tutto da qui nasce il bel Danubio blu, che percorre mezza Europa prima di gettarsi nel Mar Nero, e poi cercando qua e la scopriamo essere una zona si di foreste, ma con poco di lugubre anzi: colline, laghi, cascate, città storiche, l’importante Strada degli orologi, soprattutto a cucù. Certo Angelica ancora le ore non le sa leggere, si diverte  a dire che “Domani ci alziamo tardi eh, alle 5 e mezza!” Oppure “Stasera mangiamo presto, alle 11e30”; ma tanto si diverte a sentire suonare le campane che battono le ore a Fortunago, che non vediamo l’ora di scoprire come manifesterà la sua curiosità con un uccellino che fischietta uscendo da una finestrella. E poi c’è anche la città di Ravensburg, quella dei giochi in scatola e del puzzle, con un parco giochi ideale per Angelica. Li sarà l’occasione di fare incetta di giochi in scatola e puzzle per grandi e piccini.

Tag 1.
Pronti, via allora: caricata l'auto, ultimi saluti ai nonni e si parte. Come ormai da tempo a questa parte, devo recitare il ruolo di chaffeur, le Quinti dietro per volere di madame Angelique. Prima tappa pic nic alle cascate del Reno al confine svizzero-tedesco: pensavamo di fare 4 passi nei boschi per ammirare il salto, ed invece scopriamo che proprio ai piedi della città di Sciaffusa si apre lo spettacolo delle Rheinfalls: il dislivello non è eccessivo, ma il fiume giunge al "tuffo" impetuoso e con i percorsi a piedi si arriva molto vicino al salto per ammirare "l'alta velocità", il frastuono ed anche un arcobaleno. Foto di rito immancabili e giro in treno per la gioia di Angelica, richiesto a gran voce direi anche con poca insistenza: un martello incessante da sovrastare il rombo della cascata. E poi si ripararte per la nostra metà: Bad Durrheim, pochi chilometri oltre il confine: piccola, molto "verde", percorsi natura, bici, giochi per bambini: qui resteremo per 7 gg ai bordi della Foresta Nera.

NdM (Note della Mamma): Bad Durrheim è una sorpresa con quell'immenso parco adiacente al "nostro" residence e sempre a portata di Angelica.







Tag 2.
Ci limitiamo a visitare due cittadine poco distanti verso nord: Villingen e Rottweil (proprio quella che ha dato il nome alla razza di cani). Grandi e con un bel centro storico; a Villingen pranziamo tipico tedesco, con i proprietari che a sorpresa parlano benissimo italiano e ci aiutiamo nella scelta dei piatti. Angelica si è divertita a camminare dentro dei piccoli ruscelli d'acqua artificiali, originali e inusuali mai incontrati fino ad ora: ed è rimasto il leit motiv della giornata "voglio bagnare i piedi"! Ogni fontana un pediluvio, manco fosse un Terranova! Di ritorno ci fa compagnia un bel temporale, prima troppa acqua sotto i piedi, ora sopra la testa. Arriviamo a Bad Durrheim con la pioggia terminata da poco: piccola spesa, parco per Angelica (con immancabile pediluvio), rientro a casa per doccia, cena e letto.














Tag 3.
Oggi abbiamo una meta, Triberg, e tre obiettivi: alla scoperta degli orologi a cucu, le cascate più alte della Germania e la torta tipica della Foresta Nera. 
Giungiamo nella cittadina verso mezzogiorno, accompagnati dalla pioggia, che per fortuna ci abbandona al primo calpestio del suolo. Rapida occhiata per capire dov'è l'ingresso delle cascate, che, data l'ora del richiamo al sostentamento, decidiamo quindi di visitare nel pomeriggio. Facciamo un giro nella via principale, dove un enorme orologio a cucù ci accoglie sopra uno dei principali negozi tipici, con innumerevoli cucù sia meccanici sia a batteria, che battono le ore e cinguettano a più non posso. Questa è la zona della Foresta Nera rinomata per la fabbricazione di questi orologi, inventati per coniugare la lavorazione del legno ed il cinguettano dei tanti uccelli che abitano i boschi e che allietavano il lavoro dei falegnami. Primo obiettivo raggiunto. Il secondo per fortuna della nostra salute, la pasticceria con il tipico dolce (un "mapassone" di panna,ciliegie e cioccolato) è chiusa (di mercoledì !?). 





Non ci resta che il terzo, le cascate(lle). Con l'auto ci spostiamo per raggiungere il punto di osservazione migliore senza far fare troppa strada ad Angelica: poco dopo l'ingresso ci accoglie uno scoiattolo che per fortuna decide di gironzolare intorno a noi e riesco ad immortalare.Arriviamo ad un ponticello dove ammirare le cascate(lle) e fare qualche foto ricordo e poi rientriamo verso casa... 






...senza prima fare una piccola deviazione verso Schonac per il più grande orologio a cucu del mondo.




NdM: lo sguardo di Angelica che attende l'uscita del'orologio a cucù e poi la sua felicità unità a sorpresa quando comincia il canto, valgono l'intero viaggio.


Tag 4.
Oggi continuiamo sulla "uhrestrasse ", la strada degli orologi, un po come la "strada del vino" in Oltrepo, o la "ruote du vine" alsaziana. Giungiamo in una piccola cittadina ma molto turistica, Titisee, sulle sponde dell'omonimo lago. Molti turisti affollano la via verso il lungo lago, c'è anche una ruota panoramica. 





Ci fermiamo il tempo di una passeggiata e per il pranzo, e poi di nuovo in auto diretti a Furtwagen, per visitare il museo dell'orologio. Ce ne sono di tutti i gusti e tipi, ritroviamo i "cipollotti" dei nostri nonni, i cucù che non possono mancare, le sveglie tonde di una volta: un tuffo nel passato e nella nostra memoria. 








Nel tornare ripassiamo a Triberg, per comprarci finalmente il nostro orologio a cucù e far merenda con il "mapassone" (buono ma non eccezionale).




Tag 5.
Ci alziamo presto rispetto ai giorni precedenti: ci aspetta il museo all'aperto della Foresta Nera. E sarà una sorpresa quanto Angelica mostri soddisfazione. Certo è fatto e studiato su misura per i bimbi, con cavalli, mucche, caprette e conigli principale polo di attrazione, laboratori didattici di falegnameria e mungitura (anche se Angelica se n'è ben guardata di sedersi a mungere una finta mucca!). Ma anche gli edifici ricostruiti o addirittura "trapiantati" e che ricostruiscono abitazioni e spazi di vita dei falegnami ed allevatori del secolo scorso hanno destato curiosità, soprattutto la scuola con i banchi. Terminato il giro con l'attivazione del mulino, passiamo dal cafè per la merenda: mamma Claudia si fa prendere nuovamente la gola per gustare l'ennesima "schwarzwald torte" (poi se ne pentirà), che da sola contribuirebbe all'apporto calorico necessario per tutta la giornata. Questa volta senza il contributo di papà Stefano. Prima di rientrare ci fermiamo incuriositi dalle molte macchine parcheggiate: c'è una moderna pista da bob estivo! Io e Angelica ci mettiamo in coda per provarla e ci lanciamo dalla collina come esperti del bob a 2, con grande spasso per Angelica che vorrebbe subito tornarci, ma il tempo è tiranno. Dobbiamo fermarci per il rifornimento e la spesa per il pic nic di domani al parco di Ravensbug.







NdM: oggi ci siamo resi conti di quanto Angelica sia cresciuta, di come esplori con interesse luoghi e situazioni prima sconosciute e come sia una vera soddisfazione viaggiare con lei.


Tag 6.
Ravensburg, finalmente; finalmente perché era la tappa più attesa da Angelica e perché rimandata ad oggi causa maltempo. Aggiunta pochi giorni prima della partenza quando mi accorsi, studiando il percorso verso l'Austria, di questa città che non vuoi essere proprio quella dei puzzle e giochi in scatola? E con un parco dei divertimenti annesso! Angelica si è divertita molto, il parco ha tutte le attrazioni per bimbi e ragazzi, non siamo riusciti a girarlo tutto in una giornata talmente è grande- Rispetto ad altri parchi che hanno attrazioni in parte per bambini e adulti, questo è esclusivamente under 14, quindi biglietto ben speso per Angè meno per gli adulti. Alla fine immancabile visita allo spaccio della Ravensburger con incetta di puzzle, anche per quando Angelica crescerà: 200, 300, 1000! Sempre che mantenga la voglia di farli, altrimenti si divertirà solo papà!









NdM: la bellezza di un viaggio è anche mettersi tutti e tre  intono a un tavolo, la sera dopo cena, a costruire quel puzzle comprato nel pomeriggio..



Tag 7.
Sonntag, Domenica. Giornata di relax prima della trasferta in Austria. Sveglia quando capita, Angelica permettendo! Giro al laghetto di Bad Durrheim, pranzo e piscina (inclusa nella tassa di soggiorno). La temperatura non invoglia, ma proviamo lo stesso. Per fortuna per Angelica c'è una piscinetta con acqua calda nella quale può sguazzare liberamente. Cena con pizza alla pizzeria Parma.






NdM: i giorni in Germania sono stati intensi ma anche contrassegnati dall'assenza di internet e televisione, sempre così presenti nella nostra quotidianità. E' stato bello riscoprire le serate a leggere, chiacchierare e giocare tutti insieme. 


Tag 8,9,10,11
Salutiamo la Germania e ci trasferiamo in Austria. Arriviamo nel tardo pomeriggio a Solden, dove abbiamo scelto un hotel che in realtà è un po' fuori rispetto al paese, dovremo prendere l'auto ogni volta per andare in città, ma pazienza. In compenso scopriamo di poter tornare in Italia attraverso il passo Rombo a 2500 metri e giungere a Merano senza passare da Innsbruck risparmiando così parecchi chilometri. Questi giorni sono di relax serviti e riveriti in albergo, di fresco e aria buona. Parchi giochi per Angelica, cabinovie (palle volanti come le chiama Angelica) per ammirare le montagne del tirolo e la valle di Solden, rifugi a portata di Angelica. Al primo rifugio incontrato e scelto da Angelica per la rete per saltare, ci godiamo il sole caldo dei 2000m in un inusuale "solarium" d'alta quota, con anatomiche panche in legno coperte da pelle di mucca e pecora. Ci siamo risposati e rilassati in questi giorni, con la piacevole scoperta di questa valle sia dal punto di vista "montano" che di attrazioni a misura di bimbo . Ci torneremo.


NdM: alla fine del viaggio devo fare i complimenti alla nostra Angelica, che ha camminato e visitato luoghi e città senza lamentarsi (se non in rare eccezioni), perchè questo è stato il suo primo viaggio senza passeggino!



























Vi lasciamo con le "poetiche" previsioni del tempo gentilmente fornite dal nostro albergo:
"Da ovest disegna il passo Martedì, un fronte freddo con campi di nuvole dense e anche un po di pioggia sopra il nostro paese. Ecco che arriva il sole solo tra il treno e si trova a pochi gradi più fredda scorso. Mercoledì scorso, il tempo lentamente migliorato ancora. I sussidi di pioggia e le nuvole cominciano ad allentare dall'occidente lentamente. Ma non è molto caldo. Giovedì ci dovrebbe essere più comune quindi soleggiata il Venerdì e il sole è il suono del tempo. Ma mescolare ancora e ancora con qualche nuvola alta e le temperature estive crescenti riportano carattere."



Parole chiave ricorrenti: foresta nera, orologi a cucù, schwarzwald torte, brezel, skoda octavia, scoiattoli, rifugio, camminare, e ma certo, voglio le mie canzoni, ho fame.



Domande imbarazzanti senza risposta: papà, ma come esce l'uccellino (dall'orologio a cucù)?

Auf wiedersehen.




sabato 3 agosto 2013

In giro per l'Oltrepò - seconda tappa

Caronte è arrivato sull'Italia e, come previsto, le temperature sono oltre i 30 gradi  e anche se a Fortunago ancora si respira decidiamo di andare a cercare il fresco in Oltrepò. Destinazione: Monte Penice!
Piu' saliamo, piu' i gradi diminuiscono, 28 - 27 - 25 fino ai 23 una volta raggiunta la nostra meta.
Scendiamo dalla macchina e una bella arietta fresca ci raggiunge, non sembra vero!
Erano anni che non arrivavamo fin qua su e lo spettacolo della collina ci sorprende, così come il fascino della chiesetta.






 E' Arianna che individua la "location" del pic-nic, memore della gita dell'anno precedente con i nonni. Ci piazziamo con tavolo, sedie e teli ed ecco che a rovinare la nostra pace arriva un trattore e a seguire "l'mballatore" (si chiamerà così?). Da ridere, però viviamo in diretta una lezione di agricoltura.
Espulsa la palla di fieno, lasciano il prato e finalmente possiamo pranzare. Angelica e Arianna sono troppo contente di mangiare all'aperto.
Ne approfittiamo anche per un po' di relax mentre le bimbe giocano.
 
A metà pomeriggio decidiamo di muoverci e scendere fino a Bobbio, ma il caldo qui in basso si fa sentire. Prendiamo un gelato, visitiamo il ponte antico e fuggiamo, attraversando di nuovo l'Oltrepò: Penice - Casa Matti - Romagnese - Zavattarello e poi il nostro Fortunago
Che grandi tesori racchiude questo territorio!
 Tornati a casa, Angelica esclama " domani andiamo ancora a fare il pic-nic?"