sabato 26 settembre 2015

Inizia l'avventura scuola!

14 settembre 2015

Capita che improvvisamente, senza quasi accorgetene, ti ritrovi al primo giorno di scuola di tua figlia e allora ti rendi conto che quel fagottino di appena 3 kg nato 6 anni fa è cresciuto e pronto ad affrontare una nuova esperienza di vita
Così eccoci io e Stefano un po' emozionati, a varcare  insieme a nostra figlia il cancello della scuola primaria Vallone. Angelica, forse un po' intimorita, si siede in uno dei banchi della 1 B e l'avventura ha inizio.
In bocca al lupo  Angelica




lunedì 7 settembre 2015

GermaniAustria Nr. 2 ("Oh my God") by Daddy

“Si viaggiare”

Preso tutto? Rivolgo sempre questa domanda prima di ogni partenza. La risposta è quasi sempre la stessa, ovvero “SI”, quel che manca pazienza. “Oh my God!” aggiunge Angelica. “Me l'ha fatto imparare papà”.  Bhe ci sta, piuttosto che altre imprecazioni... Vabbe faccio l'appello per vedere se ci sono le cose più importanti: Angelica c'è? Si. Mamma c'è? Si. Caffè? Si. Allora possiamo partire. Angelica ancora prima dell'autostrada dorme. Possiamo cambiare musica, non ci attrezziamo mai a dovere, solitamente l'autoradio è monopolio di nostra figlia e così  scegliamo Batttisti, il cui CD è sempre in auto per le emergenze e ci accompagnerà nel nostro viaggio verso la Germania.


“Il nostro caro Angelo, si nutre di radici e poi..."

La nostra cara Angelica invece ancora niente verdura, ma per il pranzo ci siamo attrezzati per un picnic veloce.
Lungo la strada che ci porterà a Ulm, facciamo sosta nella bella Lindau, cittadina turistica sul  lago di Costanza sponda tedesca, che si raggiunge attraversando sia Svizzera sia un lembo di Austria.
Passeggiamo nella parte storica della città, prima di arrivare al porticciolo pieno di barche private e di grandi traghetti che organizzano tour per il lago. Su tutto domina il faro e la statua di un Leone (che Venezia si arrivata fin qua ?). Il faro ha sempre quel fascino di posto di frontiera e attrae anche Angelica che, a sorpresa, decide di salire con noi e, scala dopo scala senza mai guardare giù arriviamo in cima e “Oh my God, quant’è alto, bello..ma adesso torniamo giù che ho un pò paura (..ora che quest’avventura…)”. L’importante è che sia arrivata fin qui. Scendiamo, giretto veloce con il treno panoramico per il centro cittadino e poi si riparte destinazione Ulm.







“Prendila cosi, non possiamo farne un dramma”


Eh già, che colpa ne ho se vicino ad Ulm esistono due città con lo stesso nome e la stessa via (Via della scuola, capirai…), ossia proprio quella del residence che abbiamo prenotato? Oh my God! Per farla breve, tra le due alternative sul navigatore mi salvo quella sbagliata e allunghiamo il tragitto di 50 km ...prendila cosi appunto, senza farne un dramma...si torna indietro ed abbiamo un’avventura in più da raccontare e una cena in piu’ da Mc Donald, unico ristorante ancora aperto alle 21 in terra tedesca.
La mattina la nostra meta è Ulm, cittadina a metà strada tra Stoccarda e Monaco, attraversata dal Danubio e da piccoli ruscelli. Poi c’è il quartiere dei pescatori con le sue case tipiche e infiorate, l’albergo piu’ storto del mondo che dicono sia guiness dei primati.  Su tutto domina la cattedrale, il cui campanile è la torre piu’ alta d’Europa. Dopo il faro chi ci ferma piu? Anche qui Angelica decide di salire con me sulla strette e ripide scale del campanile, mai stanca o preoccupata. Dopo ci vuole un buon pranzo, finalmente  tedesco, con wurstel salsicce e patatine per la gioia di Angelica.
Se passeggi per Ulm non puoi non notare le riproduzioni dei Passeri, che ritrovi ovunque tra le insegne dei negozi, nei ruscelli, sopra i tetti, nelle piazze. Breve viaggio su google e scopriamo che qui i passeri sono il simbolo della città, con una bizzara leggenda in cui i cittadini non ne escono proprio con una gran bella figura! cercare su google per credere...











“Seduto il quel caffè…”


A trovarlo un buon caffè: a Ulm niente, speriamo in Stoccarda, industriosa città della regione (sede tra l’altro della Mercedes e del suo museo). Per raggiungerla era in programma un viaggio in treno, ma poi abbiamo deciso per la più pratica auto (sono ca 100 Km). In stazione dei treni però ci andiamo ugualmente e Angelica si diverte con una piccola pista dei treni che si possono comandare, con semafori, passaggi a livello, gallerie. E poi via per Koenigstrasse, la via principale che taglia in due la città. Pranzo veloce con panini imbottiti per mamma e papà e Happy Meal per Angelica, poi percorriamo la via tra negozi, mercato al coperto, il castello, la piazza principale con le fontane. Scopriamo che qui i bimbi ci fanno il bagno liberamente e Angelica non vuole sottrarsi.
C’è ancora tempo per visitare il museo della Mercedes, palazzo avveniristico che ricostruisce la storia della prestigiosa casa automobilistica con l’esposizione dei suoi modelli più importanti. Avranno si costruito belle care e solide auto, ma lo stile italiano è un’altra cosa (piccola considerazione campanilistica). E’ già ora di tornare, domani giornata tutta per Angelica, con Legoland. 
PS: finalmente un buon caffè in piazza del municipio, negozio Nespresso, assaggio gratuito. Bollente, sedente e che non costi niente.














“Ancora tu…”


Legoland anno secondo. Dopo l’originale della Danimarca, è la volta di quello tedesco. Per me è anche migliore, ma per mamma Claudia il best rimane sempre quello danese.
Legoland è difficile da descrivere, bisogna andarci e vedere. Angelica è  contenta, entusiasta, vuole fare tutte le attrazioni. La cosa che ricorderemo è il suo sguardo dopo aver varcato il negozio con i prodotti LEGO, perchè i pezzettini venduti a peso li vedi solo qua così come tutte quelle scatole con ogni modello dei famosi mattoncini colorati “Oh my God!”. Alla fine è così euforica che si accontenta di due piccole scatole! C’è andata bene!








“Quel gran genio del mio amico..”

Ebbene si, per fortuna Gerry (nostro amico) ci ha consigliato di prenotare, altrimenti niente Castello delle Principesse (leggi Neuschwainstei di Re Ludovico - zona Fussen al confine con l’Austria). Un lunga fila di macchine prima di arrivare alla zona parcheggi, altrettanti per fare i biglietti (a mezzogiorno c’era posto solo per l’ingresso delle 18). Con la prenotazione siamo andati direttamente, ma c’era coda anche per salire con l’autobus. L’alternativa erano le carrozze, ma li la fila era ancora piu’ lunga. Il castello ha un fascino particolare, posizionato su un cucuzzolo, lo vedi dal basso che domina la valle. Angelica è emozionata per il castello delle principesse, audioguida alla mano e all’orecchio passiamo nelle stanze principali dell’abitazione, ma la visita è breve, e finisce in men che non si dica: Abbiamo cercato e ricercato il principe, senza successo; ma Angelica è contenta lo stesso. : .
L’indomani, breve visita della bella cittadina di Fussen e poi si riparte per L’Austria, ci aspetta la Valle dello Stubai.







“No, non temere, tu non sarai preda dei venti”
Ed eccoci in Austria a Neustift, dove ci resteremo per una settimana. Il primo giorno ci accoglie un pallido sole, saliamo in quota con le palle volanti (leggi cabinovia), ci orientiamo per capire il rifugio più comodo sopratutto per Angelica, che però è attratta dai giochi e dai praticanti il parapendio. Ci incamminiamo verso il rifugio, tempo previsto 45 minuti, ma il battesimo del sentiero di montagna per Angelica è faticoso, più nel convincerla a seguirci che a raggiungere il rifugio stesso. Intanto il cielo si rannuvola, per cui pranzetto veloce con piatti tipici e poi si ritorna. Ci attrezziamo con kway e mantelle perché ha iniziato a piovere. “Oh my God!” Poco dopo si aggiunge anche il vento a peggiorare e i nostri ripari non sono più sufficienti. Angelica, mano al papà, procedere sicura e quasi divertita da questa novità. Ma ecco finalmente le palle volanti, fine della doccia dal cielo e via verso il nostro albergo per la doccia (calda) della nostra camera, dopo però aver steso i nostri panni bagnati ad asciugare.






“Ah ma che sapore ha, una giornata uggiosa...!”
La seconda giornata, meteorologiamente parlando, si presenta male, e finirà pure peggio. Pioggia tutto il giorno. Ma per fortuna le strutture della Valle offrono molto anche per questi contrattempi. Ed allora via in piscina, coperta ovviamente.
L’indomani non piove, ma non c’è nemmeno il sole. Partiamo lo stesso, ci aspetta una passeggiata tranquilla verso un rifugio ed un piccolo parco avventura. Per fortuna per Angelica lungo il percorso ci sono dei giochi con dischi di legno che si fanno scorrere lungo scanalature posizionate lungo tutto il percorso, cosi per lei la camminata è più leggera. In cima piccolo laghetto, ovviamente avvolto nella nebbia e giochi avventura, dove ci provo anch’io. Alle fine abbiamo assaporato una giornata ben spesa.









“Lo scopriremo solo vivendo”
Solo cosi sapremo se il tempo brutto ci farà godere ancora di queste montagne. Intanto oggi le previsioni danno bel tempo ad Innsbruck, per cui si parte, con il trenino rosso (che poi scopriamo essere un tram), che attraversa i boschi ed i paesini dello Stubai e ci porta direttamente in centro città. Innsbruck ha l’aspetto tipico delle città del Tirolo, circondata da montagne, attraversata dal fiume Inn. Ci sono molto turisti, ad assaggiare i prodotti tipici, a passeggiare lungo vie e piazze dove si incontrano anche attrazione per bambini. Il tempo scorre veloce ed è già ora di ritornare alla fermata del nostro tram, che ci riporta in valle. Approfittiamo del sole per una partita a minigolf prima di rientrare in hotel. Domani è previsto di nuovo coperto (oh my God!), ci avventureremo ugualmente per il ghiacciaio, meta top di questa vacanza nello Stubai. Sperando siano solo nuvole basse.






“Come può uno scoglio, arginare il mare”
Ed aggiungo, come può una nebbia arginare un ghiacciaio? Può può..peccato, anche nella nostra precedente vacanza in Austria,  complice il brutto tempo, non l’abbiamo visto. Sarà per la prossima volta.
Siamo temerari e nonostante la mancanza del sole, la mattina ci avventuriamo alla funivia che porta al ghiacciaio. Mentre saliamo la speranza scema, il cielo non sembra proprio aprirsi. In cima ci sono 4 gradi (oh my God!), siamo coperti ma non per questi estremi. Infatti ci fermiamo al secondo tratto, il tempo di qualche foto e poi si ritorna verso l'albergo. Peccato davvero! Lungo la strada del ritorno ci fermiamo in un piccolo parco giochi e per una passeggiata verso la piccola cascata Grawa
Domani si riparte per tornare in Italia, ci aspettano i preparativi del rientro.









Le vacanze sono finite, abbiamo goduto dei momenti passati insieme, per scoprire che “Amarsi un pò, è come fiorire”
(Titoli e testi liberamente tratti da “Il meglio di Battisti vol. 1”, i contenuti invece dalla nostra vacanza)