domenica 18 maggio 2014

Provenza che bontà

Il viaggio in Provenza è stato anche un viaggio culinario, così ricco di varietà di cibo e pietanze.
Subito ci si imbatte nelle baguette, portate così elegantemente in giro dai francesi con il solo tovagliolo,  senza sacchetto. Vengono sfornate tutto il giorno e quando le acquisti rischi di finirle tutte prima di arrivare a casa.

A colazione invece non può mancare il pain au chocolat, bello burroso e gustosissimo


Per il nostro primo giorno ad Arles abbiamo scelto le crepes da "Creperie chez Mam Goz", proprio di fianco all'Arena. 
Il locale è molto frequentato, andiamo presto e troviamo posto senza problemi. E' venerdì e si può scegliere il menù a prezzo fisso che propone insalata, crepes salata e crepes dolce a un prezzo molto conveniente. Le varietà di crepes proposte sono davvero tante, da quella classica con formaggio e prosciutto, alle piu' ricercate con salmone.
Quando arrivano sul tavolo sono davvero giganti e anche delle forme piu' strane



Alle pareti c'è la ricetta, per chi volesse annotarsela...


In Camargue sono due i piatti tipici: la paella e la carne di toro, cucinata in tutti i modi
La paella è la specialità di Saintes Maries des la Mer, paese di mare e di pesca e che per tanti versi, anche per il cibo, ricorda più la Spagna che la Francia.


Lo spezzatino di toro è invece per chi ama i gusti piu' forti.


Noi abbiamo gustato entrambi al ristorante "El Campo", in centro paese, che la sera propone anche spettacolo musicali.

Scopriamo che in Camargue vi sono grandi coltivazioni di riso, sopratutto rosso, che spesso accompagnano la carne in umido. Veniamo da Pavia, terra del riso, e ci sembra un torto portare a casa quello francese.


Passando dal mare all'alta Provenza, tra Avignone e Roussilon, cambia sia il paesaggio che il cibo proposto. La specialità è l'hamburger provenzale, ossia con l'aggiunta del formaggio francese, una vera delizia



Sono poi immancabili i formaggi francesi, che ci siamo gustati in tutta tranquillità nel nostro casale provenzale.
Li abbiamo acquistati al supermercato. E' sempre curioso andare al supermercato in un paese straniero, perchè è un po' come fare un'indagine delle abitudini della popolazione locale. Noti subito che alcuni cibi e prodotti, da noi molto diffusi, non ci sono e invece ne trovi altri che non conosci oppure proposti in mille varietà. In Francia mi ha sorpreso il banco dei formaggi, con tutte quelle differenti qualità.

Il nostro viaggio in Francia finisce qui, con il profumo delle baguette che invade la macchina, nel viaggio di ritorno verso l' Italia



martedì 13 maggio 2014

“Bonjour, comment ça va?” 5 giorni tra Provenza e Camargue

Quando abbiamo informato Angelica che saremmo andati in Francia, ci ha stupito dicendo che lei sapeva il francese e dichiarando Bonjour, comment ça va. Scoprimmo che lo diceva Peppa Pig, per fortuna i cartoni animati qualcosa di istruttivo lasciano. Chissà cosa lascerà questo piccola escursione in terra francese ?
Questa volta la scelta è caduta sulla Provenza (con estensione alla Camargue) perché volevamo vedere con i nostri occhi il rosso ocra di Roussilon, rimanerne incantati, affondare le nostre mani e quelle di Angelica in quella sabbia così inusuale!Volevamo poi assaporare i sapori e i profumi di questa terra.

Partiamo, come di consueto, ben dotati di guide ed itinerari tutti studiati a tavolino, grazie anche ai consigli di tanti amici che ci hanno preceduto. Quest'anno l'onere di portarci in giro spetta alla Grande Punto, il bagagliaio non è grande, ma per 4 gg cosa ci sarà da portare.....
La giornata è bella, quasi estiva. Sosta pranzo prima di Ventimiglia e poi si sconfina. La Punto con gpl arranca un po' sui sali e scendi della costa. Facciamo compagnia ai tir in colonna! Ma non abbiamo fretta. Alle 5 puntuali raggiungiamo la nostra prima meta, Arles, una piccola strada che si fa via via sempre più stretta ci conduce (prima che scompaia del tutto) a  Mas de Jacques, ossia il bellissimo casale in stile provenzale  che abbiamo scelto per il nostro soggiorno. 
Ecco, già abbiamo trovato un po’ di quell'atmosfera e di quei colori che cercavamo.



Arles, alla scoperta di Van Gogh
Il nostro primo giorno è uggioso, ha piovuto molto la notte ma per fortuna la mattina ha smesso, ma il cielo è ancora plumbeo. Clima ideale per visitare Arles
Arles è famosa per l'Arena e l'anfiteatro romano, direi anche ben conservati, un angolo di Roma in Provenza.


Entriamo all’Arena e spieghiamo ad Angelica che qui si svolgono gli spettacoli dei tori (corride non cruente) e quando ci sediamo sugli spalti sembra di vedere i tori entrare e la folla che acclama..





Intorno all’Arena vi sono le immancabili bancarelle, dove trionfano le rinomate tovaglie provenzali, gli umidificatori a forma di cicala di tutti i tipi e colori, i sacchetti profumati di lavanda, le saponette colorate e Angelica non vorrebbe piu’ venire via.



Ti affascina Arles, con questa atmosfera antica, con le sue viuzze strette in cui perdersi e ritrovarsi.


Sarà proprio questo fascino ad aver spinto Van Gogh a lasciare la umida Parigi e a trasferirsi qui, per farsi ispirare. Fu proprio qui che dipinse oltre 300 quadri, tra cui i piu’ famosi.
Esiste un vero e proprio circuito Van Gogh, dove riscoprire i luoghi che il pittore ha riprodotto. Acquistiamo a € 1 la piantina di questo circuito all'Ufficio del turismo e ci mettiamo a caccia e qualcosa troviamo


Il caffè Van Gogh è forse la tappa piu’ facile


Ci spingiamo anche fuori dalla città per cercare il famoso ponte


Si resta un po’ stupiti nel trovarsi davanti ai luoghi che fin ora hai visto solo nei quadri

Concludiamo la giornata al parco giochi. Il viaggio con i bimbi è anche questo, momenti tutti per loro e noi ad osservare la nostra Angelica mai stanca e sempre entusiasta di tutte le novità


Camargue,  che avventura!
Apriamo le finestre azzurre “del nostro casale” e un cielo dello stesso colore illumina tutte le stanze! La giornata ideale per visitare la Camargue
Abbiamo scelto di scoprire il parco nazionale della Camargue con un’escursione sul traghetto TIKI III, già il nome sa di avventura. E’ rosso e bianco e un po’ ricorda le vecchie imbarcazioni del Missisipi, quelle del cartone animato Tom Sawyer


In circa un’ora e mezza, il TIKI III effettua una rapida navigazione sul piccolo Rodano, alla caccia dei volatili tipici della zona, cormorani, gabbiani e tanti altri che la guida ci illustra sulla brochure e ci indica quando li incontriamo.


Lungo il tragitto si accosta verso riva dove una bionda cavallerizza accompagna (non casualmente ma “a comando”) un gruppo di tori e cavalli tipici della Camargue (a volte sembra di essere più in Andalusia che in Francia).




Quando scendiamo,  Angelica continua imperterrita l' avventura, munita del suo cannocchiale, alla ricerca di chissà quale animale.


Salutiamo il TIKI III e in pochi minuti raggiungiamo Saintes Maries des la Mer, cittadina di mare, tappa obbligata in Camargue.
Le tre Marie sono le patrone dei Gitane, ci sono molti carri di gitani lungo il fiume adibiti ad abitazione, le gipsi house per chi vuole provare una vacanza (molto) alternativa. Ci avevamo fatto un pensiero al momento dell’organizzazione del viaggio ma poi abbiamo preferito le comodità, anche se Angelica sarebbe stata contenta di questa casa tutta particolare.

L’atmosfera è quella tipica delle vacanze. 
È particolare Saintes Maries des la Mer perché per i colori ricorda molto le città del sud Italia, case bianche, basse, la chiesa in pietra, ma contemporaneamente sembra di essere in Spagna e non in Francia. Ovunque ristoranti che propongono paella e poi bancarelle che espongono tori in peluche e la porcellana tipica andalusa.  Strani connubi che rendono speciale questo luogo, di cui subito ci innamoriamo.




Per pranzo la paella è d'obbligo e il nostro ristorante che scegliamo sembra proprio spagnolo


La spiaggia ci aspetta, riscaldata da un sole quasi estivo. Non abbiamo il costume, ma non importa, Angelica non resiste alla sabbia e al mare e anche per noi sono momenti di relax.



Siamo proprio in vacanza.....
Manca l’ultima tappa di questa lunga giornata: il parco ornitologico. Li abbiamo visti tante volte in foto, alla televisione, ma trovarsi decine di fenicotteri rosa a pochi metri ti lascia senza parole. Sembra quasi che danzino sull'acqua, così eleganti e romantici.




Il parco è tenuto molto bene, immerso nel verde,  con stagni,  sentieri, canneti, ponti, passerelle e punti di avvistamento simili a quelli africani. Affiorano alla mente mia e di Stefano quei safari al Gruker park di tanti anni fa e quella voglia di tornarci con la nostra Angelica. Ora però stiamo vivendo un’altra avventura.


Prima di ritornare ad Arles, c è solo il tempo per accarezzare e ammirare da vicino i bianchi cavalli della Camargue. Qui ovunque ci sono maneggi che offrono promenade au cheval, peccato non averci pensato prima, Angelica avrebbe proprio voluto fare il suo giro sul pony.

Roussillon, dove l’ocra ti incanta
L’abbiamo tenuta per ultima, la meta che ci ha ispirato questo viaggio: Roussilon
Arriviamo di buon ora quando ancora i turisti sono pochi, equipaggiati di scarpe da trekking e abiti comodi pronti ad affrontare il “sentiero dell’ocra”

Il paesaggio che ti trovi davanti è difficile da descrivere, forse le fotografie possono aiutare, ma bisogna trovarsi li, calpestare quel terreno, toccare quelle terra rossa e osservare lo spettacolo della natura che diventa un quadro





Lasciare Angelica libera di sporcarsi, giocare, e vedere la sua espressione incredula di fronte a tanto colore



All'interno del canyon si possono scegliere due sentieri, uno breve e uno piu’ lungo, ci avventuriamo in quest’ultimo (circa 1h. di camminata) e ne vale davvero la pena e sorprendentemente anche Angelica lo percorre tutto senza problemi.
All'uscita è possibile acquistare come souvenir un barattolo “d’ocra” e non resistiamo.


Nota pratica: i vestiti si sono smacchiati senza problemi con un normale lavaggio in lavatrice a 40 gradi!

Dopo un buon pranzo, che ci rifà delle fatiche, visitiamo Roussillon paese, dove tutto è stato costruito con i mattoni color ocra e questo lo rende un vero gioiello da scoprire.





Noi siamo stati fortunati perchè abbiamo trovato uno splendido sole che ha illuminato ancora di piu’ l’ocra.
L’ultima meta della giornata è Gordes, famoso borgo della Provenza e anche invaso da bus turistici. L’ammiriamo da lontano, Angelica è stanca e non riusciamo a svegliarla..pazienza!


La mattina successiva è già ora di ripartire, lasciamo un bellissimo sole e troviamo invece in Italia una pioggia battente.

Ci è piaciuto questo assaggio di Provenza, ci ripromettiamo di tornare per vedere la lavanda fiorita e magari pernottare in una Gipsi House


…...continua......